"Preliminare entro 15 giorni"
Annuncio del presidente Gasparato alla presentazione del bilancio dell'attività del Consorzio ZAI.
Per chiudere l'operazione da 30 milioni di euro manca solo il via libera della Regione. Risultati 2016 "da record" con 16.294 treni nell'Interporto, +7.4% rispetto al 2015.
Se ne parla da anni, ma i tempi per l'arrivo di Ikea a Verona sembrano davvero stringersi. Il presidente del Consorzio ZAI, Matteo Gasparato, a margine di una conferenza in cui ha annunciato i risultati del 2016, ieri ha spiegato che il colosso svedese "sulla Marangona è determinato a fare sul serio". "In 15 giorni", ha rilevato Gasparato, "dovremmo definire il preliminare di vendita". Ikea, infatti, intende aprire un centro commerciale in un'area di proprietà del Consorzio ZAI, che per concludere l'operazione attende solo "il via libera della Regione. l'ok definitivo al progetto dipende da loro". Oltre all'interesse commerciale che l'insediamento avrà per tutta la provincia, la cessione dell'area a Ikea porterà nelle casse del Consorzio Zai 30 milioni di euro: "Con quella cifra" ha detto Gasparato, "avremo la possibilità di acquisire aree che oggi non sono di nostra proprietà ma che servono per costruire il nuovo terminale. Inoltre utilizzeremo 15 milioni per la variante della statale 12 che dovrà risolvere i problemi di traffico della zona". Per quanto riguarda i risultati 2016 del Quadrante Europa, Gasparato spiega che quello che si è appena chiuso "è stato poi per noi un anno record". I treni lavorati nell'Interporto scaligero sono stati 16.294, con un +7.4% sui 15.172 del 2015. All'interno di questa crescita, un contributo particolarmente positivo è arrivato dalle auto del gruppo Volkswagen, che hanno richiesto la lavorazione di 2.500 treni, con un incremento del 12%. "In un contesto economico ancora anemico" dice il presidente del Consorzio Zai, "una crescita di questo tipo per noi è un grande risultato. Gli operatori premiano la qualità del nostro servizio, l'affidabilità, la velocità con cui sappiamo gestire le operazioni. Attualemente - aggiunge Gasparato - il Quadrante Europa realizza più del 30% dell'intermodalità ferro gomma italiana". Numeri che in prospettiva sono destinati a crescere ancora, soprattutto dopo l'apertura del valico del Brennero, prevista per il 2025. Per arrivare preparato all'appuntamento ed essere punto di riferimento dei convogli che transiteranno dal nuovo tunnel, il Quadrante Europa ha bisogno d'investire in un'infrastruttura: un terminal più lungo, capace di lavorare i treni merce da 750 metri, che oggi non transitano dal Brennero perchè la pendenza della ferrovia è eccessiva, ma che a lavori ultimati saranno lo standard. "Tra circa un mese", ha detto Gasparato, "firmeremo il protocollo d'intesa con Rfi per realizzare l'opera nei tempi previsti". Il terminale sorgerà nell'area più a nord tra quelle di pertinenza del Consorzio, e per ricavare lo spazio necessario, il gruppo Volkswagen dovrà spostare parte dello stoccaggio auto alla Marangona. "La patnership con Rfi prevede che il Consorzio fornisca gli spazi dove insediare il terminal, mentre i costi delle infrastrutture saranno sostenuti dalle ferrovie". Elio Nicito, presidente della Quadrante Servizi, società che gestisce i servizi di manovra nel Quadrante Europa, spiega che lo sviluppo infrastrutturale ha forte impatto sull'economia: "Da quando svolgiamo i servizi di manovra, la nostra società è passata da 2 a 89 dipendenti, e nell'arco del 2017 prevediamo 7 nuove assunzioni, nei tempi necessari a inserire il nuovo personale, che naturalmente ha bisogno dell'opportuna formazione". Per il futuro Nicito auspica che Quadrante Servizi acquisisca direttamente il servizio di manovra. "Oggi la titolarità della concessione è in capo a Terminali Italia faccia svolgere il servizio manovra ad altri operatori, stiamo cercando di far passare la titolarità a Qetg, Quadrante Europa Terminal Gate, società in cui siamo soci al 50% noi e al 50% Rfi".
Fonte: L'Arena autore Davide Pyriochos data 01/03/2017